La scorsa volta non ho specificato che la sottoscritta in passato ha lavorato presso il negozio interessato dove mi sono appassionata ai prodotti cilentani, iniziando a spadellarli.
Quando qualche viaggiatore si fermava per provare la nostra mozzarella e decideva quindi di portarne un po’ anche a casa, la classica domanda era “come la conservo?” .
Seguiva poi la classica frase che genera pelle d’oca, sudorazione, occhi sgranati: “quando vado a casa la metto in frigo”. No.
Sfatiamo il mito che la mozzarella vuole il frigorifero e parliamo di conservazione.
Prima cosa: l’unico conservante della mozzarella è il sale.
La mozzarella infatti, è immersa in un liquido di governo, ricavato dalla lavorazione con aggiunta di sale. Tra il siero e la mozzarella si innesca uno scambio di sale-latte, cosa che risulterà difficile se questa viene posta in frigorifero.
La temperatura ideale è in un intervallo tra 14° e 22°.
Si consiglia quindi di lasciare la mozzarella immersa nel liquido, meglio ancora se nel proprio sacchetto, magari messo a bagnomaria in acqua fresca (non fredda) in estate e tiepida in inverno.
I tempi di conservazione? Quattro o cinque giorni.
La caratteristica della mozzarella è che per essere gustata al meglio non ha bisogno di ulteriori condimenti, ottima nella sua semplicità accompagnata da un’insalata di pomodori fresca, ingredienti base per il nostro piatto più famoso: la caprese.
La caprese è un piatto povero della tradizione campana, richiede pochissimi ingredienti.
Per due persone sono necessari tre pomodori tagliati a rondelle, una mozzarella da 250 grammi, anch’essa tagliata a dischetti, un filo di olio extravergine d’oliva, origano e un pizzico di sale.